Mancuso Direttore generale dell ASP di Catanzaro incontrando i sindaci del Lametino invita a non dividersi sui temi caldi della Sanità
“La sanità è un argomento complicato sul quale non ci si può
dividere e farne teatro di scontro tra fazioni, soprattutto oggi, in una
regione assoggettata dal 2009 ad un Piano di rientro. Stiamo vivendo un
momento difficile e non si può utilizzare la sanità per dire tutto e il
contrario di tutto. Bisogna governare e avere rispetto dei ruoli e
delle istituzioni”. Lo ha detto il direttore generale dell’Asp Dott.
Prof. Gerardo Mancuso nel corso della riunione che si è svolta nella
sala Ferrante dell’ospedale “Giovanni Paolo II”, incentrata sulla sanità
nel territorio lametino, a cui hanno partecipato i sindaci del
comprensorio. Affermazioni che rimarcano la posizione del direttore
generale dell’Asp in merito alla vicenda recente dell’approvazione
dell’atto aziendale, contestata dal sindaco di Lamezia Terme Gianni
Speranza, che ha pubblicamente considerato l’atto illegittimo in quanto
approvato, a suo dire, “senza consultare la conferenza dei sindaci di
cui lui è, dal 2008, vicepresidente, mentre presidente è il sindaco di
Catanzaro”. Mancuso ha spiegato di avere seguito l’iter di approvazione
secondo norma e di aver inviato l’atto al sindaco di Catanzaro e di aver
ottenuto una risposta affermativa con l’indicazione che avrebbe riunito
la conferenza dei sindaci. Contestualmente l’atto è stato approvato dal
collegio dei revisori e perciò formalmente corretto. Tesi, questa,
sostenuta anche dal presidente della provincia, Wanda Ferro, la quale ha
anche precisato che il vicesindaco di Catanzaro, nella sua lettera di
approvazione, ha dato parere favorevole ma ha anche suggerito che
venisse comunque riunita la conferenza dei sindaci. Nella riunione di
ieri Wanda Ferro ha poi invitato il sindaco di Lamezia ad una “maggiore
onestà intellettuale sia in merito alla vicenda dell’approvazione
dell’atto aziendale che del precedente caso della nomina del presidente
del collegio dei revisori dei conti”. Nomina, ha detto la presidente
Ferro, “questa approvata da Traversa, ennesimo fatto che non andò giù a
Speranza”. Dopo i chiarimenti sulle procedure dell’Atto aziendale, il
direttore generale ha poi illustrato il lavoro svolto in questo anno e
mezzo in tutta l’Asp, evidenziando anche i progetti in itinere per
migliorare la sanità sul territorio. “Abbiamo ereditato un debito di 320
milioni di euro – ha spiegato Mancuso – la sola Asp di Catanzaro ogni
anno produceva un deficit di 56 milioni di euro e presentava una grave
situazione di disorganizzazione. Per questo abbiamo messo mano agli
sprechi e all’intera organizzazione, per rendere il sistema più
funzionale. Il nuovo atto prevede una delocalizzazione dei servizi
assistenziali, distribuiti in modo uniforme sul territorio, in modo che
agli ospedali siano destinati solo i casi acuti. Questo prevede la
nascita di diversi filtri medici sul territorio e di una rete per
l’assistenza domiciliare per la quale sarebbe prevista una spesa di 2,5
milioni di euro.
Il processo di delocalizzazione dell’attività sanitaria
prevede inoltre l’apertura di 16 piccoli pronto soccorso, ossia poli di
diagnosi attrezzati per intervenire sulle prime cause di ricovero (ad
esempio dolore toracico, febbre, tosse grave) che permetteranno così di
evitare almeno il 60% dei ricoveri impropri, curandoli in loco senza
dovere arrivare in ospedale”. In questo modo, ha spiegato Mancuso,
“cerchiamo di abbandonare la cultura ospedalocentrica e avviare una
nuova fase più vicina a modelli inglese e americano”. Nel corso della
riunione Mancuso ha ribadito di voler istituire un tavolo di confronto
con tutti i sindaci della provincia e ha annunciato che a breve farà,
per la terza volta, il giro di tutte le realtà territoriali. Il
direttore generale ha anche annunciato che a breve ci sarà il taglio del
nastro dell’unità operativa di ginecologia e ostetricia dell’ospedale
di Lamezia e del Centro prelievi.