26.10.20

Coronavirus + 179 ieri +180 oggi. Si mantengono alti i numeri dei positivi Oggi anche 2 decessi. Si spera nel nuovo Dpcm ritenuto da alcune categorie troppo restrittivo

 


Si mantiene stabile la crescita dei contagi di coronavirus. Nelle ultime 24 ore i nuovi casi sono stati 180 contro il 179 di ieri. Rispetto a ieri si registrano anche due vittime. Il totale dei decessi sale così a 108. Da ieri sono state testate 2.468 con l'effettuazione, complessivamente, di 2.527 tamponi. I casi attivi sono 2.184 (+171), quelli riscontrati da inizio pandemia sono 3.970 con 258.151 soggetti testati e 260.121 test effettuati. I ricoverati in terapia intensiva sono 9 mentre quelle nei reparti di malattie infettive sono 108 (+2). Gli isolati a domicilio sono 2.067 (+170). Sono questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute. Territorialmente, dall'inizio dell'epidemia, i casi positivi sono distribuiti a: Cosenza: casi attivi 634 (37 in reparto; 3 in terapia intensiva, 594 in isolamento domiciliare); casi chiusi 624 (586 guariti, 38 deceduti). Catanzaro: casi attivi 221 (23 in reparto; 3 in terapia intensiva; 195 in isolamento domiciliare); casi chiusi 325 (289 guariti, 36 deceduti). Crotone: casi attivi 58 (58 in isolamento domiciliare); casi chiusi 161 (155 guariti, 6 deceduti). Vibo Valentia: casi attivi 36 (4 ricoverati ,32 in isolamento domiciliare); casi chiusi 122 (116 guariti, 6 deceduti). Reggio Calabria: casi attivi 1003 (44 in reparto; 3 in terapia intensiva; 956 in isolamento domiciliare); casi chiusi 437 (416 guariti, 21 deceduti). Altra Regione o stato Estero: casi attivi 232 (232 in isolamento domiciliare); casi chiusi 117 (116 guariti, 1 deceduto).  I casi confermati oggi sono così suddivisi: Cosenza 66, Catanzaro 18, Crotone 5, Vibo Valentia 5, Reggio Calabria 86. Dall'ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 243. 


I particolari del nuovo Dpcm per cercare di arginare la curva in risalita del contagio.

Il provvedimento sancisce di fatto un lockdown parziale dell’Italia 

secondo medici di base e medici ospedalieri è “l’ultimo tentativo”: “Se le misure non funzioneranno il lockdown sarà inevitabile”, hanno dichiarato. Queste le misure principali previste dal dpcm: didattica a distanza per le scuole superiori anche al 100%, chiusura alle 18 di tutti i .....

 ristorantibar e gelaterie. Poi stop a palestre, piscine, sale di teatro e cinema. Misure che quindi risentono del braccio di ferro con le Regioni. A differenza della prima bozza i locali potranno però stare aperti la domenica, come richiesto dai governatori. Il governo sta inoltre accelerando sulle misure di ristoro da 1,5-2 miliardi per le categorie messe più in difficoltà dalle misure. le Regioni avevano proposto al governo di lasciare aperti i locali fino alle 23 e in qualche caso i governatori avevano proposto di “scambiare” questa richiesta con una didattica a distanza alle superiori al cento per cento, circostanza che l’esecutivo voleva evitare. Le attività dei servizi di ristorazione (tra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie) “sono consentite dalle 5 del mattino fino alle 18 del pomeriggio. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Dopo le 18 “è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico”. Resta consentita “senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati”. Nelle scuole superiori sarà possibile portare la didattica a distanza anche al 100%. Nella bozza circolata ieri invece era prevista “una quota pari al 75 delle attività” in dad, ma nella versione definitiva l’articolo è stato riscritto prevedendo “una quota pari almeno al 75% delle attività”. Una formula che, di fatto, va incontro alle diverse Regioni che avevano chiesto di portare la Dad al 100%. Ora la palla passa in mano alle autonomie scolastiche, saranno i presidi a decidere la quota di Dad: da questa cifra vanno salvaguardati gli alunni con disabilità e i Bes, ovvero i bisogni educativi speciali. “È fortemente raccomandato l’utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori privati”. 

Stop a cinema, teatri, casinò, sale scommesse- Stop a palestre, piscine, centri benessere e centri termali. Sospese anche le feste dopo i matrimoni.  Il dpcm prevede la chiusura degli impianti sciistici. “Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici. Gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Coni, dal Cip e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni. Gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”.  La versione definitiva del Dpcm “raccomanda fortemente” di “non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità, per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”. Rispetto all’ultima bozza, tuttavia, salta la specifica secondo cui era raccomandato di non spostarsi “dal Comune di residenza, domicilio o abitazione”. Il punto, nel corso delle riunioni di ieri, era stato tra i più discussi anche perché nel governo circolava l’ipotesi del divieto di spostamenti tra le Regioni. Divieto che, nel testo firmato da Conte, non viene introdotto.

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