18.11.20

"Mia moglie non vuole andare a Catanzaro" Frase virale sul web Drammatica per la Calabria Il premier Conte fa mea culpa e si assume la responsabilità di troppi errori sui commissari

 

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È il terzo commissario che salta. L'ex rettore della Sapienza a Repubblica: "Ho problemi personali e familiari". Sull'inchiesta sui concorsi dell'Università di Catania: "La politica è barbara, ma la mia posizione è stata appena archiviata. E Gino Strada non è il problema"

Rettore, ci spiega perché non vuole prendere in mano un comparto così importante e disastrato della Regione Calabria?
"Motivi personali e familiari me lo impediscono".

Deve spiegare meglio, altrimenti non si capisce e partono le illazioni.
"Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare".

C'entra l'ansia per un incarico così diverso da quello di medico e rettore? 
"Sarebbe una sfida importante, ma la famiglia per me è un valore primario
".

 Nota stampa di Ivan Cardamone, coordinatore cittadino di Forza Italia Catanzaro 

“Mia moglie non vuole trasferirsi a Catanzaro. Nemmeno per due anni, il tempo del commissariamento. Non poteva scegliere una scusa più offensiva e irritante l’ex rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio, per “scappare” dalla responsabilità a cui il Governo Conte lo aveva chiamato per rimediare alle incredibili brutte figure del generale Cotticelli e del manager Zuccatelli”.

“Gaudio ha addirittura detto di avere evitato una crisi coniugale. Non sappiamo se anche la signora Gaudio sia calabrese oppure è di altre origini, ma sappiamo benissimo che questa presa di posizione suona come la peggiore delle ingiurie nei confronti di una città sicuramente periferica, ma altrettanto sicuramente civile e colta come Catanzaro. Giusto per risvegliare la memoria storica del dotto ex rettore e della sua consorte, ricordiamo che Catanzaro ha dato i natali ad un premio Nobel della medicina come Renato Dulbecco. Resti pure a Roma professore Gaudio, resti pure a Roma signora Gaudio, la Calabria ha bisogno di amore e rispetto. 



«Mi dispiace per i calabresi che meritano una risposta dopo anni di malasanità. Mi assumo la responsabilità non solo del fatto che la designazione di Gaudio non sia andata a buon fine, ma anche delle designazioni precedenti». In un colloquio con il quotidiano La Stampa il presidente del Consiglio Giuseppe Conte pronuncia un chiaro mea culpa per il pasticcio dei commissari della sanità calabrese, e afferma: «Dopo i passi falsi compiuti avvertiamo la responsabilità di indicare la persona giusta con adeguate competenze nel campo dell’organizzazione sanitaria e contabile». Con l’ex rettore della Sapienza, che dopo 24 ore ha rinunciato, «non abbiamo trovato la soluzione che ............

tutta la Calabria si meritava», ammette Conte, e aggiunge: «È vero mi aveva riferito, in maniera trasparente, i problemi famigliari, confidando di poterli superare».

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