Assodato che il valore commerciale dei dispositivi era assai inferiore a quello praticato, i finanzieri avviavano immediati riscontri lungo la filiera di distribuzione, estendendo i controlli contabili al fornitore dei supermercati lametini. Da qui la scoperta: le mascherine erano state acquistate all’origine, presso il distributore esclusivo, al prezzo unitario di 35 centesimi piu’ iva. Pertanto, dopo soli 2 passaggi commerciali (distributore/grossista e grossista/supermercati), approfittando dell’attuale situazione emergenziale, i prodotti sanitari in parola venivano commercializzati al pubblico a 15 ovvero 11 euro, a seconda della tipologia, con un ricarico finale pari al 2142% del prezzo di mercato.
I finanzieri del gruppo di Lamezia Terme procedevano, cosi’, al sequestro delle mascherine per l’ipotesi di reato di “manovre speculative su merci”, di cui all’art. 501 bis del codice penale, successivamente convalidato dalla locale procura della repubblica, presso la quale sono stati denunciati il rappresentante legale dei supermercati controllati nonché, in concorso, il venditore all’ingrosso della merce sequestrata.
Continuano, incessanti, i controlli delle fiamme gialle in tutta la provincia catanzarese, cosi’ come, peraltro, concordato in sede di comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto del capoluogo regionale, dr.ssa Francesca Ferrandino: interessate decine di farmacie, parafarmacie ed altri esercizi commerciali, ove vengono commercializzati articoli di......
protezione individuali ( mascherine, guanti, gel igienizzante etc..), per contrastare possibili speculazioni o insidie alla sicurezza in quanto non conformi alle norme. Insieme a tutti gli attori del soccorso, la guardia di finanza catanzarese rinnova il proprio impegno nel concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, intensificando, nel contempo, il proprio impegno nel controllo economico del territorio, secondo le proprie specifiche competenze istituzionali.
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